venerdì 15 novembre 2013

Pierre e il gattino

Un omaggio a un grande attore, prematuramente scomparso. Non aveva mai conosciuto suo padre, e portava il cognome di sua madre, originaria della Corsica. Viveva praticamente sulla strada, fino a quando un giorno un tizio lo avvicina e lo sceglie per un ruolo a teatro. Comincia così una carriera che lo porterà a Luchino Visconti. Nel 1963 ottiene una parte nel Gattopardo. Buñuel gli affida il ruolo del gangster dai denti d’acciaio in Belle de jour. Lavora con Pasolini e Bertolucci, e la Cavani lo vuole come il protagonista per I cannibali.
Nel giugno del 1971, all’apice della sua carriera, viene arrestato a Roma per possesso e uso di droghe. Nonostante le testimonianze di Fellini e De Sica, e la mobilitazione dell’intero mondo del cinema, viene condannato a due anni di carcere. Rinchiuso a Regina Coeli, verrà rilasciato dopo 18 mesi dopo per mancanza di prove con l’ingiunzione di lasciare l’Italia entro ventiquattr’ore. Esce traumatizzato da questa esperienza, che ricorderà nell'autobiografia Quelques messages personnels. Nella ricostruzione di poi, molti riconobbero una volontà persecutoria, la ricerca di un capro espiatorio.
E Pierre Clementi era un ribelle, uno venuto dalla strada, uno che, nelle parole del figlio Balthazar, “portava i capelli lunghi e non aveva mai tradito la sua vocazione alla marginalità”. Clementi reciterà ancora con Max von Sydow in Steppenwolf dal libro di H. Hesse, con Dušan Makavejev, nella parte dell'ultimo marinaio della Potëmkin, con James Ivory. Morirà in un ospedale parigino nel il 28 dicembre 1999 per cancro al fegato.
In questa foto appare, in tutta la sua dionisiaca bellezza, con un tenero gattino.


1 commento:

silvia16 ha detto...

Che bello,nn conoscevo quest attore! Originalissimo post!