mercoledì 22 agosto 2012

Animali: la legge che c'è ma non funziona

Un nuovo articolo su repubblica si occupa di animali.

La legge 281 (anche su questa pagina) sul randagismo del 1991 è informata a questo principio generale: "Lo Stato promuove e disciplina la tutela degli animali di affezione, condanna gli atti di crudelta' contro di essi, i maltrattamenti ed il loro abbandono, al fine di favorire la corretta convivenza tra uomo e animale e di tutelare la salute pubblica e l'ambiente."

La legge ha disposto che le Regioni disciplinassero con propria legge, entro sei mesi (quindi diciamo grosso modo dal 2000)  l'istituzione dell'anagrafe canina presso i comuni o le ASL in modo che si provvedesse al rilascio al proprietario o al detentore della sigla di riconoscimento del cane. Stabiliva il risanamento dei canili comunali e la costruzione dei rifugi per i cani atti a garantire buone condizioni di vita per i cani e doveva adottare un programma di prevenzione al randagismo.

I comuni avrebbero dovuto provvedere al risanamento dei canili comunali esistenti e costruire rifugi per i cani nel rispetto dei criteri stabiliti. Erano previste sanzioni per chiunque abbandoni cani, gatti o qualsiasi altro animale custodito nella propria abitazione, ometta di iscrivere il proprio cane all'anagrafe e di sottoporlo al tatuaggio, faccia commercio di cani o gatti al fine di sperimentazione.

Non c'è dubbio che in alcune Regioni e Comuni la legge sia stata applicata, e che il volontariato eserciti un controllo fattivo della situazione. Ma altrove?


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